Nella PRIMA PARTE dell'articolo ci eravamo lasciati con questi interrogativi…
Quale è la verità delle cose? l’immagine iniziale abbiamo detto che è stata inserita per creare una aspettativa in voi che porta a semplificare le cose con “bene” e “male” . Quanto detto sopra è solo una parte delle spiegazioni che stanno in mezzo fra il “bene ed il male “. La realtà delle cose dunque quale è? cosa c’è al centro fra il bene ed il male dell’immagine?
Questo genere di semplificazione è studiato in letteratura come evidenziato QUA ed anche empiricamente è facile notarlo. Quanti si sono resi conto che un testo lungo difficilmente viene letto tutto fino alla fine? quanti si sono resi conto che le domande che pullulano nei gruppi o nei forum sono del tipo “mi dici tutto in 5 parole?” .
Questa è la semplificazione di cui lo studio sopra parla e che anche nella diatriba fra biologico vs convenzionale si manifesta. “biologico”=bene , “convenzionale”= male è una falsa conclusione che deriva da una semplificazione e da una alterazione della percezione. Non si è salvi a prescindere.
Ci sono inquinanti che arrivano da ogni parte , che sia il vento,l'acqua della falda acquifera ,il mangime,il concime, il deposito,il trasporto etc.. di questi inquinanti c'è da valutare quali sono,quanti sono,una volta individuati quali e quanti sono servirebbero le quantità.. è chiaro che ridurre a “bene e male” non può reggere.
La scienza in ogni caso si è fatta un parere di tutto questa carne al fuoco? si, se lo è fatto ed è questo che segue:
Le varie analisi che sono state condotte fanno affiorare che non ci sono differenze tra organico e convenzionale riguardo al contenuto di nutrienti. Per 10 delle 13 categorie analizzate non c’erano sostanziali differenze nei metodi di produzione.
contrario, sono state notate delle differenze nella concentrazione di nutrienti che fa pensare ai differenti fertilizzanti utilizzati (nitrogeno e fosforo), alla maturazione e ai periodi di raccolta.
Prendendo in disamina la letteratura scientifica da oggi a 50 anni fa circa, risulta che a vantaggio dei cibi organici va un maggior contenuto di vitamina C e di magnesio,ovviamente quasi irrilevanti ai fini nutrizionali.
“There is no evidence of a difference in nutrient quality between organically and conventionally produced foodstuffs. The small differences in nutrient content detected are biologically plausible and mostly relate to differences in production methods.”
“Non ci sono evidenze riguardo a differenze nella qualità dei nutrienti tra i cibi organic e convenzionali. Le piccole differenze rilevate nel contenuto dei nutrienti sono biologicamente plausibili e maggiormente collegate alle differenze nei metodi di produzione.”
La difficoltà del biologico
TAKING HOME MESSAGE : TUTTO D'UN FIATO RAGAZZI!
In conclusione possiamo dire che non ci sono significative differenze tra cibi biologici e cibi convenzionali. Potrebbe esserci una quantità leggermente superiore di vitamina C nei cibi organici, ma è talmente irrilevante anche dal lato pratico che non c’è alcuna differenza nel comprare un’arancia normale o una biologica. Chiaramente il discorso è estensibile alle carni.
Anche la “correlazione col cancro” per quanto possa valere (correlaziono NON E' causazione) della carne inquinata convenzionale rispetto alla carne “non inquinata biologica” è addirittura superiore per quella “organic” . In QUESTO recentissimo studio in questione si descrive come sommariamente entrambi i tipi di carni erano inquinate con differenze infime nella contaminazione ma come sorprendentemente quella organica fosse maggiormente correlata al cancro. A corollario di questo:
” Thus, the number of consumers of organic food is growing. However, environmental contamination by POPs is ubiquitous, and it is therefore unlikely that the practices of organic food production are able to prevent this contamination ”
“Tuttavia, la contaminazione ambientale da POPs è onnipresente, ed è pertanto improbabile che le pratiche di produzione di alimenti biologici siano in grado di prevenire questa contaminazione. ”
Se proprio vogliamo trovare una differenza ed un “teorico” (poi vi dico perchè teorico) punto a favore per la carne biologica vi invito a leggere il sommario di questo studio,anche esso del 2015 .
“Recommendation to reduce fat consumption from ruminant meat does not consider the contribution of nutritionally beneficial fatty acids in lean beef. Here we report effects of production system (organic vs conventional) […] . There was little difference in meat quality (pH, shear force and colour), but the fat profiles varied considerably between production systems and season. Meat fat from organic and summer finished cattle contained higher concentrations of conjugated linoleic acid, its precursor vaccenic acid and individual omega-3 fatty acids and had a lower ratio of omega-6 to omega-3 fatty acids compared with non-organic and winter finished cattle respectively. The fat profile from summer finished organic beef aligns better to recommended dietary guideline including those for long chain omega-3 fatty acids compared with that from winter finished,non-organic steak.”
“Le raccomandazione per ridurre il consumo di grassi derivanti dalla carne di ruminanti non prende in considerazione l'apporto di acidi grassi nutrizionalmente benefici presenti nel manzo magro.
Qui riportiamo gli effetti del sistema di produzione (biologica vs convenzionali) […] C'era poca differenza nella qualità delle carni (pH, forza di taglio e colore), ma il profilo dei grassi variava notevolmente tra i sistemi di produzione e la stagione.
Il grasso della carne dei bovini ingrassati organicamente in estate conteneva concentrazioni più elevate di acido linoleico coniugato, il suo precursore acido vaccenico e gli acidi grassi omega-3 sebbene aveva un rapporto più basso di omega-6 / omega-3 rispetto al grasso bovino convenzionale e invernale.
Il profilo del grasso del manzo biologico ed estivo si allinea meglio con le linee guida giornaliere raccomandate comprese quelle per gli acidi grassi omega-3 a catena lunga rispetto al grasso del manzo bovino allevato convenzionalmente e invernale. ”
Perchè teorico? parliamo di “beef” , manzo. Chi è che mangia solo manzo? quanto manzo mangia? come è il resto della dieta? Ancora una volta la possibile semplificazione che induce a credere che biologico=bene e convenzionale=male , se contestualizzata e traslata nelle abitudini alimentari quotidiane attenua le differenze su l'aspetto preso in considerazione in questo studio, fino a fargli perdere il significato . In altre parole matematicamente il risultato tenderebbe a zero.
Basandoci su evidenze scientifiche, non c’è alcuna ragione nell’acquistare prodotti biologici a scapito dei prodotti convenzionali pensando di ottenere maggiori benefici a livello di disponibilità di nutrienti.Per capirci meglio, le patate nostrane mezze terrose non sono piu nutrienti delle patate belline confezionate che costano a tre volte tanto ma col marchio “bio”.
Il cibo di origine biologica non è “pesticide- free” come ci si aspetta, a parte i tuberi e alcuni vegetali che presentano un quantitativo di nitrati minore rispetto al cibo convenzionale e risultano più sicuri sotto il punto di vista salutistico per alcune categorie di persone ; ma abbiamo già detto che non c’è nulla da temere. C’è da considerare, inoltre, l’inquinamento ambientale. E’ un fenomeno che coinvolge entrambe le categorie,quindi questo deve farvi pensare che NON possono esistere differenze rilevanti.
Se da tutto ciò si può estrarre una morale, ancora una volta “non fatevi abbindolare ragazzi” come per tante altre cose siamo al confine con la truffa o una simil-tale,parliamoci chiaro e diciamo le cose come stanno.
Da un'altra prospettiva possiamo parlare in altri termini di una sopravvalutazione ,rispetto a come stanno le cose nella realtà, molto molto marcata probabilmente a causa della eccessiva e falsa preoccupazione che arriva da conclusioni troppo affrettate. E' crudo da dire ma è evidente come ad oggi si lucri sulla stupidità e sulla ignoranza delle persone .
Nessuno si senta offeso. Gli esempi sono sotto gli occhi di tutti ed empiricamente nel fitness troviamo coloro che il glutine fa male,gli ipersalutistici dal fegato cuore e reni di cristallo,quelli che usano il doping come zigulì a caso, i paleo, il solo petto di pollo, quelli della tanta carne rossa, quelli della carne rossa una volta a settimana,quelli della dieta del gruppo sanguigno,quelli della zona, quelli che vogliono alcalinizzare anche l'aria,quelli dei bcaa col turbo bollino,quelli che le whey sono bombe, quelli che le whey a tutte l'ore, quelli che le proteine sono cibo e devono costare tanto perchè la qualità ma poi il petto di pollo rimane petto di pollo e va bene quello in offerta al 3×2, quelli che al bando le polveri.
Poi ci sono “quelli che” e l'allenamento. Per ogni stupidità anche di significato opposto e ignoranza c'è una soluzione, chiaramente a pagamento, dai colori sgargianti e dai risultati sempre magici.
Insomma , tornando alla questione biologico vs convenzionale sembra che farsi pochi problemi sia la migliore delle cose: consolidate nella mente il fatto che niente è sicuro e che tutto causa il cancro ma allo stesso tempo niente lo causa.
Spendere un patrimonio per un arancia non farà di voi dei superuomini ne tanto meno vi garantirà la vita eterna.
A fiore all'occhiello di tutto questo, la percezione che si può avere del cibo o di un prodotto cambia in base a molteplici fattori. Che significa?
LA PERCEZIONE DELLE IMMAGINI (pensate alla foto)
Significa che il consumatore può essere più o meno attratto da certi alimenti e confezionamenti in base a come sono.
E' stato dimostrato come la dicitura sul confezionamento di una vitamina può indurre il consumatore a preferire quel cibo creandone delle aspettative ,oppure come la dicitura “75% di grassi in meno” è percepita migliore rispetto alla dicitura “contiene il 25% di grassi” : questo induce il consumatore a preferire lo stesso prodotto ma con la dicitura “75% di grassi in meno” , con la aspettativa che ingrasserà meno rispetto allo stesso prodotto a “25% di grassi”. Altri esempi sono le diciture “ricco di omega3” “sostiene il sistema immunitario” “ricco di vitamina E” etc .Gli esempi li avete sugli scaffali ogni giorno.
Pensate che in uno studio sulla percezione calorica , un hamburger da solo è stato pensato avere 761 calorie, mentre lo stesso hamburger con l'insalata solo 583 facendo credere addirittura alle persone (specialmente quelle a dieta e con dei pregiudizi) che l'accostamento di un cibo percepito come malsano ( l'hamburger ) con uno percepito sano ( l'insalata ) abbia illusoriamente meno calorie;
la sola apposizione di un bollino\marchio come “Kosher” (regole religiose ebraiche in ambito nutrizionale) , “Halal” (l'equivalente per i musulmani del “lecito” mangiabile) , e “organic” (biologico) o il segno di spunta “heart” della American Heart Association può modificare la percezione e la valutazione del prodotto o del marchio.
Allo stesso modo l'apposizione di “gluten-free” altera la percezione del cibo facendolo credere troppo spesso “migliore” rispetto ad altri cibi sebbene non ci sia nessun motivo come dimostrato QUA in questo recente studio del 2015 per le persone senza intolleranza.
Che poi badate bene,le persone comprano le bistecche di seitan destinate ai vegani ma si sentono in una botte di ferro perchè hanno evitato la carne. Una contraddizione senza precedenti: l seitan è fatto col glutine (per la serie, lo scarto di una cosa per rendere un prodotto migliore,è la base di un altro prodotto che a sua volta è percepito salutare). Un esempio simile si hanno con i prodotti con la dicitura “light” .
Insomma, le patatine fritte nella carta gialla fatte “nella trattoria” col contadino e la massaia che pelano le patate e una bottiglia di olio stampata sulla confezione, non farà di quelle patatine delle super-patatine ma creerà in voi la percezione che quelle patatine siano migliori o piu sane rispetto ad altre. Tuttavia sempre patatine fritte fatte da qualche azienda rimangono, alla stregua di altre patatine marchiate e confezionate diversamente.Può darsi pure che quelle patate siano persino comprate dalle stesse aziende agricole produttrici di patate.
Approfondimenti e aneddoti li trovate ben descritti qui , in questa review intitolata Does food marketing need to make us fat? A review and solutions ,con i compresi studi.
NOTA EXTRA : estendete il discorso ai vari integratori, bollini e bei barattoli colorati. Sempre li si casca. Ne ho parlato QUA.
Quindi? Fate la spesa con cognizione di causa senza ossessioni o fobie, che una delle migliori prevenzioni per vivere in salute è una alimentazione variegata e una sana vita sportiva, non aver mangiato le arance bio,la braciola allevata sull' ermo colle o qualche frutto esotico che ha fatto il giro del mondo magari su un container insieme all'amianto 🙂
Ringrazio Andrea Laurino per avermi aiutato nella stesura dell'articolo ,nella revisione degli studi e nella ricerca di questi ultimi. Il primo di una serie di articoli : Benvenuto in squadra!
Referenze
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12907407
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17297755
http://www.eufic.org/page/it/show/latest-science-news/fftid/no-difference-nutritional-value-organic-vs-conventional-foods-systematic-review/
http://ajcn.nutrition.org/content/early/2009/07/29/ajcn.2009.28041.abstract
http://ucanr.edu/datastoreFiles/608-794.pdf
http://www.scientificamerican.com/article/bad-rap-for-nitrate/
http://pediatrics.aappublications.org/content/116/3/784.long
http://www.efsa.europa.eu/de/efsajournal/pub/689
http://ucanr.edu/datastoreFiles/608-801.pdf
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11833635
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11327522
https://whatdoesthesciencesay.files.wordpress.com/2010/09/superiorityoforganicnutritionalcontent.pdf
http://water.epa.gov/drink/contaminants/index.cfm
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18167491
http://www.nature.com/nm/journal/v1/n6/abs/nm0695-546.html
https://whatdoesthesciencesay.wordpress.com/tag/nitrates/
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4008816/
http://www.pponline.co.uk/encyc/sports-nutrition-is-dietary-nitrate-the-key-to-enhanced-endurance-performance-41930
http://www.organicandfairplus.com/2009/07/29/soil-association-response-to-the-food-standards-agencys-organic-review/