In questa prima parte vediamo alcuni cenni biochimici sugli effetti della caffeina ed i suoi meccanismi d'azione. La caffeina aveva già trovato ampio spazio nell'articolo Sostanze per migliorare l'attività del cervello, ma andiamo ancora oltre, passando dai meccanismi d'azione per arrivare poi al suo uso.
La caffeina, o meglio 1,3,7-trimetilxantina, altro non è che un alcaloide presente all’interno di numerose piante e bevande; ne sono esempio la pianta del caffè, del tè, il guaranà, il maté, la noce di Kola e altro.
Per le bevande sapete a cosa alludo (Red bull e affini).
In sé la caffeina è presente in natura poiché svolge la funzione di pesticida a livello botanico, esplicando un’ azione paralizzante nei confronti di molti insetti.
Il termine alcaloide, sta ad indicare una sostanza contenente spiccate proprietà farmacologiche, presente all’interno di piante o cibi.
Disclaimer: lo scopo di questo articolo è puramente a scopo divulgativo e pertanto ogni responsabilità per eventuali errori, informazioni non aggiornate o imprecisioni presenti viene declinata: tale articolo deve in alcun modo intendersi come sostituto a prestazione professionale del proprio medico biologo nutrizionista: l'uso di queste indicazioni è quindi a carico del lettore, che se ne assume il rischio.
Come funziona la caffeina?
I bersagli della caffeina sono i recettori adenosinici, i quali stimolati dall’adenosina portano a sedazione e rilassamento a livello centrale. La caffeina agisce da inibitore competitivo, legandosi ad essi. Il risultato è un aumento indiretto della frequenza cardiaca e della perfusione sanguigna, e un aumenta dello stato di allerta. Tutto ciò è dovuto al fatto che, una volta legata ai recettori per l’adenosina, la caffeina agisce a livello post sinaptico in modo da “trattenere” in circolo più neurotrasmettitori; in questo caso adrenalina e noradrenalina.
Inoltre, l’inibizione dell’adenosina può influenzare anche i sistemi dopaminergici, colinergici e serotoninergici. Dopo questa carrellata di informazioni, vi starete chiedendo il rapporto tra caffeina e creatina e se si influenzano. Trovate la risposta nell'articolo dedicato alla creatina monoidrato.
Effetti della caffeina
Tra gli effetti più comuni e famosi della caffeina, è da ricordare quello sulla stimolazione della lipolisi.
La caffeina è un inibitore non selettivo di un enzima, la PDE o fosfodiesterasi, il quale media il breakdown dell’adenosina monofosfato cicliclo (cAMP).
Un aumento del cAMP circolante è legato di per sé a un incremento della lipolisi ed è per questo che è una delle poche sostanze che aiutano nel dimagrimento.
Un altro effetto della caffeina ben noto è la sua capacità di conversione del piruvato a lattato e aumentando le capacità anaerobiche di un soggetto.
Ci sono differenze nel metabolismo della caffeina che variano da persona a persona.
Ci sono persone che possono essere definiti metabolizzatori lenti o metabolizzatori veloci. Per riconoscere a quale categoria si appartiene basta notare quali effetti ha la caffeina su ognuno. I metabolizzatori lenti hanno effetti prolungati nel tempo.
Un esempio banale sono le classiche persone che bevendo il caffè alla sera poi non dormono. Viceversa, gli effetti della caffeina per i metabolizzatori veloci svaniscono più lentamente.
Queste differenze sono dovute all’enzima CYP1A, un enzima aromatasi che esplica la sua funzione in misura maggiore/minore a seconda dell’espressione genica per tale enzima.
Sulla base di queste considerazioni biochimiche, possiamo affermare che è quindi la genetica di ognuno che comanda gli effetti della caffeina anche se si possono utilizzare accorgimento per mediare questi limiti. Per sapere se la caffeina faccia male o meno, per completezza vi suggerisco la lettura di la caffeina fa male?
Il metabolismo della caffeina può essere manipolato con l’ausilio di alcuni bioflavonoidi contenuti negli alimenti. Ne è esempio la quercetina in grado di prolungare l’emivita della caffeina e di influenzare in maniera marcata l’enzima di cui abbiamo parlato prima; altri esempi sono le catechine presenti nel tè verde, gli isoflavoni della soia e anche l’alcool.
La molecola di per sé è sicura e presenta spiccati benefici anche a livello di: longevità, protezione contro il diabete e dalle malattie cardiovascolari e molto altro ancora.
Nel seguente articolo tratteremo più nello specifico gli effetti della caffeina sulla performance e le dosi efficaci cosi da individuare Come assumere la caffeina.
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Articolo a cura di Andrea Laurino e Andrea Spadoni
PS: come hai appena letto gli effetti della caffeina sono molteplici e utili. Le compresse di caffeina sono la scelta più adatta per poterne sfruttare i benefici minimizzando i rischi di sovradosaggio.
Fonti:
Examine – caffeine
Fisiologia applicata allo sport – Victor L. Katch, Frank Katch, William D McArdle
Webmd
Risorse utili:
Caffè espresso o caffeina in polvere?
Il pre-workout perfetto